La poetessa iraniana Hila Sedighi nella nottata del 7 Gennaio 2016 è stata tratta in arresto all’aeroporto “Imam Khomeini” di Teheran, al ritorno da un viaggio negli Emirati Arabi, dove da alcuni anni vive con il marito. Hila Sedigni, oltre ad essere una artista molto nota, è anche una attivista per i diritti umani e politici in Iran. Durante le elezioni del 2009, Hila aveva sostenuto il candidato presidenziale Hossein Mousavi. La prigionia di Hila e’ durata 48 ore e la poetessa e’ stata rilasciata su cauzione (ma dovrà subire un processo politico).
Nonostante la brevità della detenzione, Hila ha assistito a scene terribili e ha raccontato quanto ha visto in un post sulla sua pagina Facebook.
Di seguito ve ne proponiamo la traduzione: “La prima notte di detenzione, sono stata tenuta in isolamento in un centro di detenzione dell’aeroporto. La seconda notte, sono stata trasportata al centro di detenzione di Shapour. Un centro famoso per essere tra i più orribili e pericolosi per i prigionieri. Sono stata stanza in una cella di quattro metri, insieme a otto altri detenuti pericolosi (pericolosi e’ un termine generale per questi individui, ma essi sono ancora persone con diritti e io ho temo per il loro destino). Il trattamento verso di loro e’ stato peggiore e piu’ ignobile di quanto potessi immaginare. La situazione era talmente brutta che, inizialmente, la polizia dell’Unita’ Investigativa di Shapour ha rifiutato di farmi entrare nel centro. Il mio trasferimento in città e’ avvenuto all’interno di una gabbia e sono stata guardata dalla gente come una criminale”.
Hila inoltre ha scritto: “sono stata processata in mia assenza. Non so per quale motivo e per il momento sono fuori su cauzione. Presenterò una protesta formale, per potermi difendere“.